venerdì 5 settembre 2014

LA MOSTRA "OME E PEYRE - UOMINI E PIETRE"

Visita online la mostra "Ome e Peire - Uomini e Pietre. L'attività di estrazione delle lose in una comunità alpina. San Pietro Monterosso XVII-XIX secolo" (8-12-2013, 31-08-2014). 

La mostra è stata allestita dal Laboratorio di ricerca storica dell'Ecomuseo "Terra del Castelmagno".



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La copertina del nuovo numero di Draios e  Viol



IL BLOG DEI LABORATORI DI RICERCA STORICA

ECOMUSEI DELLE VALLI STURA, GRANA E MAIRA 

Draios e Viol, sentieri alpini tracciati dalle bestie e dagli uomini.

La nostra storia

La promozione culturale di un territorio può avvenire solo se il tessuto sociale delle Comunità locali viene coinvolto non solo come destinatario passivo, ma come attore e produttore stesso delle attività. Da questo presupposto è scaturita in valle Stura, in seno all’Ecomuseo della Pastorizia, oltre dieci anni fa, l’idea di organizzare una serie di incontri volti a introdurre alla ricerca storica alcuni abitanti della valle, ma anche, semplicemente, chi la frequenta e la conosce. L’ecomuseo ha avuto la possibilità di sostenere la formazione di un gruppo di valligiani, interessati alla storia delle proprie Comunità[1], che hanno costituito il Laboratorio di ricerca storica dell’ecomuseo. Tale formazione è passata attraverso incontri seminariali a cadenza settimanale in cui il lavoro è stato organizzato in gruppi. Questo ha consentito di avere un confronto continuo, arricchente sui piani del merito e del metodo. I risultati di queste ricerche sono confluiti - grazie all’appoggio e al sostegno dell’Ecomuseo della Pastorizia – in svariate mostre, pensate per la restituzione dei saperi alle Comunità locali, e in una pubblicazione periodica (“Draios, Quaderni dell’Ecomuseo della Pastorizia), destinata a un pubblico più vasto.
Il successo dell’iniziativa in valle Stura ha spinto a esportare l’esperienza in due vallate limitrofe: la valle Maira e la valle Grana. Qui sono nati altri due laboratori di ricerca storica supportati dalle realtà ecomuseali: l’ecomuseo  “Alta valle Maira”  e l’ecomuseo “Terra del Castelmagno”.


Insieme

La condivisione dei presupposti teorici, il riconoscersi nella pratica dei medesimi approcci metodologici nell’ambito della ricerca[2], ha condotto i tre laboratori a intraprendere la strada del confronto e della collaborazione.
Questa nuova fase della vita dei gruppi di ricerca ha portato un primo importante riscontro a livello internazionale: l’invito della Federation Internationale de l’Historie Pubblique e dell’Università di Ottawa a partecipare, in qualità di relatori, al congresso annuale del National Council on Public History che si è tenuto in Canada nell’aprile 2013. Tale evento, oltre a essere stato un importante momento di visibilità internazionale per le politiche culturali promosse dagli ecomusei delle tre valli, ha rappresentato, per i volontari dei tre laboratori, un’occasione unica sia per far conoscere a un pubblico vastissimo il loro decennale impegno nell’ambito della “Public History”[3] sia per confrontarsi, condividere, scambiare esperienze e intrecciare importanti relazioni culturali con altre realtà simili che operano a livello internazionale.
Dall’estate del 2014 una nuova pubblicazione raccoglie i risultati delle ricerche dei laboratori di ricerca storica di tutte e tre le valli cuneesi: “Draios e Viol”, termini che, nella comune lingua d’Oc delle tre vallate, indicano i sentieri, quelli tracciati dagli animali e quelli tracciati dagli uomini.


[1] Gli “storici nativi” come li ha definiti  l’antropologo alpino Pier Paolo VIazzo. Viazzo P.P., Antropologia, storia locale, restituzione del sapere: problemi di valorizzazione del territorio in prospettiva antropologica, in Di Gangi G. Lebole C. M., Leggere il territorio. Metodi di indagine e finalità a confronto, Edizioni Marcovaldo, Cuneo 2003.
[2] Sinteticamente l’approccio metodologico praticato da tutti i gruppi fa riferimento alla Microstoria.
[3] Con Public History si intende l’ampia gamma di attività svolte da persone con formazione nella disciplina della Storia, al di fuori degli ambienti accademici. Chi fa Storia Pubblica deve utilizzare i metodi della disciplina storica, farlo in modo professionale pur non essendo professionista, praticare le attività di ricerca in modo collaborativo e rendere i risultati accessibili e fruibili dal pubblico.